Mi chiamo Giovanni Battista Raffo e sono un medico chirurgo da sempre attratto da quella branca della Medicina Interna che si occupa di disturbi della psiche, disturbi che provocano sofferenze serie, spesso incomprese, difficili da gestire.

​

Il benessere umano, come l'Organizzazione Mondiale della salute afferma, è la risultante dell'interazione di tre componenti: biologica, psichica e sociale.

​

La malattia quindi, anche quella mentale, va analizzata dal punto di vista di ciascuna di queste tre componenti e da quello della loro reciproca influenza.

​

Questa analisi è fondamentale non solo per effettuare una diagnosi precisa, ma anche per individuare la terapia più efficace per curarla.

 

Fortunatamente, soprattutto grazie all’evoluzione degli studi medici, oggi si possono trattare con successo le malattie mentali, migliorando le condizioni del paziente fino a portarlo ad uno stato di benessere.

 

Il percorso per il conseguimento di questo stato di benessere inizia con l’incontro del medico con il paziente: il medico ne analizza prima di tutto gli aspetti emotivi e psichici, ma anche quelli clinici e neurologici che, tutti insieme, forniranno un quadro completo delle sue condizioni generali.

 

Definite le problematiche del paziente, si procede con il lavoro terapeutico; a mio parere il trattamento elettivo per moltissime condizioni di sofferenza e malattia è quello integrato psico-farmacologico. Gli ultimi studi di neuro-psico-farmacologia hanno evidenziato processi biochimici a livello sinaptico che permettono di individualizzare le cure e che hanno portato alla produzione di farmaci “intelligenti” con pochissimi effetti collaterali.

 

Il malato quindi, qualsiasi sia la sua patologia, deve essere consapevole di questo: si può stare meglio.

 

A questo proposito, un mio vecchio maestro, psichiatra illuminato, chiedeva: “ Perché infliggersi delle sofferenze camminando a piedi nudi sulle spine quando si possono indossare scarponi protettivi?”